Secondo le previsioni, tutta l'area euro arretra. L'agenzia avverte: "L'escalation della crisi del debito e delle banche mette a rischio il rating dei Paesi europei". Il Fondo monetario smentisce le notizie di un piano da 600 miliardi per il nostro Paese e la Commissione Ue conferma: "Nessun intervento"
Fonte: www.repubblica.it
ROMA
- Italia in recessione nel 2012. Nell'economic outlook semestrale pubblicato
oggi, l'Ocse ha drasticamente rivisto al ribasso le previsioni per la penisola.
Il Pil nel 2012 è atteso a -0,5% contro il +1,6% prospettato sei mesi fa, dopo
un incremento stimato a +0,7% nel 2011, dal +1,1% stimato a maggio. Per il 2013
la previsione è di una crescita dello 0,5%.
Intanto
il Fondo Monetario Internazionale smentisce che siano in corso trattative con
le autorità italiane per la concessione di aiuti. Ieri il quotidiano La Stampa
aveva scritto che il Fmi ha pronto un piano da 600 miliardi di euro, da
utilizzare nel caso che la situazione italiana peggiori ulteriormente: un
prestito che darebbe al governo di Mario Monti 18 mesi di tempo per fare le
riforme necessarie. Notizia smentita ora da un un portavoce del Fondo che a una
domanda dei giornalisti sull'argomento ha risposto: "Non ci sono colloqui
con le autorità italiane su un programma di finanziamento". E fonti
dell'organismo internazionale a Roma hanno detto di non essere a conoscenza di
richieste di aiuto da parte italiana. Secondo La Stampa, il Fmi avrebbe
garantito tassi d'interesse del 4,0% o del 5,0%, cioè di gran lunga migliori
rispetto a quelli attualmente offerti dai
mercati per i titoli di stato
italiani. A settembre il Fmi ha stimato che lo Stato italiano ha bisogno di
fondi lordi per 380 miliardi di euro.
E
dalla Commissione Ue, il commossario per gli Affari economici, Olli Rehn, dopo
le indiscrezioni sull'esistenza di un piano del Fmi per l'Italia, conferma che
non ci sono piani per intervenire in aiuto del Paese. L'Italia non ha chiesto
alcun prestito internazionale e in particolare al Fondo Monetario, ha indicato
il portavoce di Olli Rehn che ha aggiunto che nelle discussioni avute dal
commissario Rehn a Roma la scorsa settimana l'argomento non è mai stato
discusso. Il portavoce ha ricordato che ''secondo gli accordi attuali se un
Paese dell'eurozona è in difficoltà chiede un prestito all'eurogruppo e al
Fmi''.
Le
stime dell'Ocse. L'Ocse prevede inoltre un deficit/pil all'1,6% nel 2012 contro
il 2,6% nelle stime della scorsa primavera, dopo -3,6% quest'anno (da -3,9%).
Il 2013 dovrebbe registrare un disavanzo dello 0,1% del pil, mentre il debito
nella definizione di maastricht è atteso al 120,4% nel 2012 dopo 120%
quest'anno e al 118,9% nel 2013. La disoccupazione è prevista in aumento
all'8,3% nel 2012 dall'8,1% del 2011 e all'8,6% nel 2013, anno in cui
l'occupazione scenderà dello 0,1% e la crescita dei salari rallenterà (+1,8%
nel 2012 dal 2,8% nel 2011 e +1,2% nel 2013), così come l'inflazione. "La
ripresa economica ha perso impulso in Italia. La produzione calerà fino al 2102
inoltrato" e la successiva ripresa si prevede "debole", scrivono
gli economisti dell'Ocse, riscontrando che "la crescita è probabilmente
negativa" già nell'ultimo scorcio del 2011. Il fatto è che
"l'attività si è fermata. Produzione industriale, fiducia ed export sono
tutti molto deboli".
Il
peggioramento della fiducia - rileva l'Ocse - è stato in parte
"auto-indotto" dal fatto che "il precedente governo è apparso
esitante nel dare attuazione ai piani di riequilibrio dei conti" ed è
sembrato "in dubbio anche il suo impegno alle riforme strutturali",
finché l'aumento degli spread non lo ha obbligato a una stretta fiscale ancora
più forte, con l'anticipo dell'obiettivo del pareggio di bilancio al 2013.
L'Ocse avverte che ci sono "significativi rischi" di uno scenario
economico ancora peggiore, perché "la stretta di bilancio prevista è molto
severa e potrebbe avere effetti depressivi maggiori di quelli attesi"
nell'outlook. Essendo poi le prospettive ben al di sotto di quanto previsto
nella finanziaria del 2012, "saranno necessarie ulteriori misure (e sono
incluse in queste proiezioni) per mantenere il programma di aggiustamento
fiscale in linea". La stretta di bilancio comunque è necessaria, anche se
nel breve termine, associata al rallentamento della domanda globale e alla
debole competitività, peserà sulla crescita, indica l'Ocse. Il nuovo governo,
quindi, "deve attuare in pieno" il programma adottato dal precedente
come pure avviare importanti riforme strutturali per dare sostegno alla
crescita".
Urgente
risanare i conti. Con le tensioni che investono i suoi titoli di Stato,
l'Italia "non ha margini di manovra" sulla sua politica di bilancio,
avverte l'organizzazione. Deve essere totalmente orientata al risanamento dei
conti e all'austerità. E "nell'ipotesi di un indebolimento dell'attività
economica anche più marcato - afferma l'ente parigino nella scheda sull'Italia
- ci sarebbe poca scelta se non quella di introdurre altre misure di
inasprimento". In generale, secondo l'Ocse le manovre di risanamento dei
conti dovrebbero "basarsi più su tagli alla spesa che su aumenti delle
entrare". E no a nuovi condoni fiscali"sarebbero
controproducenti".
Giusto
l'approccio di Monti. Quello messo in campo da Mario Monti per rispondere alla
crisi è il "giusto approccio". "Ho molta fiducia nella sua
riuscita", ha detto il capo economista dell'Ocse, Pier Carlo Padoan,
rispondendo a una domanda sulla situazione dell'Italia. "Il presidente del
Consiglio, Mario Monti, - ha affermato Padoan - ha un piano molto ambizioso che
si basa su tre punti fondamentali: crescita, consolidamento fiscale ed equità.
Ritengo che sia il giusto approccio". Padoan ha quindi sottolineato che
Monti "ha la competenza e la fiducia del Parlamento" per consentire
al Paese di rispondere all'attuale crisi. "In Italia c'è un grande senso
di urgenza", ha affermato ancora Padoan, aggiungendo: "Ho molta
fiducia nella sua riuscita".
Le
previsioni per l'area euro. Il Pil dell'area euro nel 2011 segnerà una crescita
dell'1,6%, prevede l'Ocse, che ha così tagliato la stima precedente di +2%.
Meglio di noi, con una crescita comunque limitata allo 0,3%, Francia e Spagna,
mentre il Regno Unito crescerà dello 0,5%. L'Ocse stima nel 2012 un calo del 3%
per la Grecia (dopo il -6,1% di quest'anno), del 3,2% del Portogallo (-1,6% nel
2011) e dello 0,6% dell'Ungheria (+1,5% nel 2011). Nel 2013, poi, saremo quelli
che cresceremo meno, +0,5% ancora come Grecia e Portogallo.
Tra
i possibili scenari evidenziati dall'Ocse c'è anche quello che contempla ''un
evento negativo maggiore'' nell'area euro, con ''l'intera area Ocse in
recessione e declini marcati nell'attivita' di Usa e Giappone e una prolungata
e profonda recessione nell'area euro''. Per evitare questa situazione, quindi,
il capo economista Pier Carlo Padoan sostiene la necessita' di ''sostanziali,
rapidi e credibili miglioramenti nella capacità dell'Efsf insieme a un maggiore
uso del bilancio della Bce''. E poi ha aggiunto: "È l'obiettivo finale che
conta, e il metodo che garantisce i migliori risultati è quello
comunitario", facendo riferimento all'eventualità prospettata da Germania
e Francia di una 'Schengen dell'euro' per rafforzare la governance economica.
Quanto
agli Usa le stime Ocse puntano a un pil in crescita del 2% nel 2012 (da +3,1% a
maggio) e al 2,5% nel 2013. Per il Giappone le stime sono invece +2% nel 2012
(da +2,2%), dopo -0,3% (contro il -0,9% stimato sei mesi fa) e dell'1,6% nel
2013. La disoccupazione nell'area Ocse è attesa in aumento all'8,1% nel 2012
dall'8% del 2011 e al 7,9% nel 2013. Maglia nera alla zona euro con il 10,3%
sia nel 2012 sia nel 2013, dopo 9,9% nel 2011. Inflazione media all'1,9% nel
2012 e all'1,5% nel 2013, con la zona euro rispettivamente all'1,6% e all'1,2%.
Fonte:
www.repubblica.it
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