Google apre le porte dei suoi data center

Big G sceglie di sciogliere il riserbo che protegge le sue server farm, pubblica una serie di fotografie e fa entrare le telecamere di Street View dentro il centro di Lenoir. E Steven Levy di Wired realizza un lungo reportage sulla stanza dei segreti dello stabilimento in North Carolina


Per una web company del calibro di Google, le server farm sono la stanza dei segreti. Evidenti ragioni di sicurezza legate alla protezione dei dati sensibili dei milioni di utenti che utilizzano i servizi di Big G fanno sì che le persone autorizzate ad antrare nei data center si contino sulle dita di una mano. Ma la società di Brin e Page ha scelto di aprire una finestra sui server, dando la possibilità di farsi un giretto (virtuale) tra i principali centri di stoccaggio dati del mondo.
Il blog ufficiale di Google presenta oggi il nuovo sito (dal nome alisonante, come fa notareInfoservi.it) Where The Internet Lives. Navigando in tre diverse sezioni, una dedicata alle strutture, una ai luoghi ed una alle persone che garantiscono la manutenzione e la sicurezza dei server, è possibile farsi un’idea di come appare davvero la stanza dei segreti di Big G. Google ha anche fatto arrivare le telecamere di
Street View dentro il data center di Lenoir, in North Carolina. Come si vede dal video qui sotto è possibile visitare in maniera virtuale la struttura, dall’esterno e dall’interno, ed osservare diverse apparecchiature in funzione.


 

L’operazione trasparenza di Google ha previsto anche l’arruolamento di una firma prestigiosa di Wired. Il giornalista Steven Levy è stato invitato a visitare il centro di Lenoir, e sul magazine oggi è uscito un lungo e dettagliato reportage. Anche senza leggere il servizio di Wired è possibile valutare il salto di qualità fatto dalla società californiana. Solo 14 anni fa Larry Page e Sergey Brin lavoravano alla prima versione del loro motore di ricerca su un pc assemblato utilizzando pezzi di Lego e dalla capacità di 40 GB totali.

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