Monti e il calcio-scommesse, dal "sospendiamo il campionato" al "sarò a Kiev"

 
29 Maggio 2012: è il giorno della seconda scossa di terremoto in Emilia-Romagna, ma nella cronaca c'è spazio anche per un altro tema dominante oltre alla tragica notizia sul sisma: gli scandali del calcioscommesse che si sono nuovamente abbattuti sul mondo del pallone italiano. Nomi eccellenti dello sport più seguito nel nostro Paese indagati perchè sospettati di combinare le partite delle proprie squadre, per alcuni l'accusa è di associazione a delinquere. In quest'ultimo caso rientra anche l'azzurro Leonardo Bonucci, portato agli Europei nonostante il capo d'imputazione, lo stesso che è costato invece l'esclusione a Domenico Criscito. C'è poi il caso Buffon: il portiere della nazionale, anche se al momento non risulta indagato, avrebbe dato un milione e mezzo di euro ad un tabaccaio di Parma. A cosa dovevano essere destinati quei soldi? Qualora il fine fosse quello delle scommesse, si tratterebbe di un problema, in quanto ai tesserati scommettere è, giustamente, vietato. Il premier Mario Monti, interpellato al riguardo, non si tira indietro: parla di "profonda tristezza", di "un concentrato di difetti" che sembra emergere dalle indagini che fa "rabbrividire: slealtà, illegalità, falso, ricerca demagogica della popolarità". E poi il pensiero che fa sobbalzare molti tifosi: «Non è una proposta mia o del governo, ma da persona che era appassionato di calcio tanti anni fa, quando il calcio era calcio, mi domando se per due o tre anni non gioverebbe una totale sospensione di questo gioco». Viene ora da chiedersi se i risultati della nazionale abbiano fatto dimenticare gli scandali del calcioscommesse anche a Monti, il quale ha annunciato che stasera si recherà a Kiev per seguire la finale Italia-Spagna. Ma come? Dopo aver duramente condannato quegli episodi ed aver addirittura ipotizzato una sospensione del campionato per 2-3 anni, ora vola in Ucraina per seguire la nazionale in cui giocano Bonucci e Buffon? Ora, le possibilità sono due: o anche per il premier, così come per Capezzone, le vittorie costituiscono un'assoluzione a tavolino, oppure questi tecnici hanno la memoria corta.

p.s.: sempre sull'argomento, consiglio la lettura anche dell'editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di oggi.
 

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