I banchieri d’Europa,
finanziatori di Papi e imperatori, si alleano con la dinastia più ricca e
rispettata di Wall Street con un patto di entità segreta il cui intento è
rigenerare la vitalità della finanza transatlantica aggredita dalle crisi e
sfidata dai nuovi rivali emergenti sui mercati di Asia e Russia.
L’intesa fra Lord Jacob
Rothschild, 76 anni, e David Rockefeller, che ne ha venti di più, segna un
momento di fine e al tempo stesso di inizio della finanza occidentale come oggi
noi la conosciamo. Ciò che termina è la parabola parallela di due imperi
riusciti a crescere e fiorire nei rispettivi mondi senza mai scontrarsi. La
casata degli «Scudi Rossi» (Rothschild) di Francoforte sul Meno si origina nel
1744 da Mayer Amschel, cambiavalute ebreo del principe d’Assia, per diventare
durante le guerre napoleoniche indispensabile allo sforzo bellico che consente
al Duca di Wellington di vincere a Waterloo per poi conquistare titoli
nobiliari e fortune nell’Impero d’Austria come nel Regno Unito, arrivando a finanziare
imprese dall’apertura del Canale di Suez alla creazione della Rhodesia.
Mentre il ramo francese della
famiglia inaugura ferrovie e miniere destinate a trasformare l’Esagono in una
moderna potenza industriale, con la ramificazione italiana che all’inizio del
XIX secolo passa per Napoli da dove i Rothschild costruiscono un solido
rapporto con il Vaticano fino al punto da essere definiti dall’Enciclopedia
Judaica come i «guardiani dei tesori del Pontefice» Gregorio XVI.
Sopravvissuti alle tempeste del
Novecento grazie ad un profilo meno vistoso, i Rothschild dal 1980 sono guidati
da Lord Jacob, il IV barone, il cui trust nel 2008 vantava proprietà per 3,4
miliardi di dollari riuscite a sopravvivere alla tempesta finanziaria degli
ultimi anni grazie «a scelte manageriali molto conservatrici» come lui stesso
ha spesso ripetuto a partire dal 2010. La cassaforte di Lord Jacob è la RIT
Capital Partner, di base a Londra, che ora acquista il 37 per cento dei
Rockefeller Financial Services ovvero la nave ammiraglia della corazzata di
Wall Street guidata da David Rockefeller, dotata di un portafoglio stimato in
almeno 34 miliardi di dollari.
Sin dalla fondazione nel 1882 da
parte di John D.Rockefeller, capo della dinastia, la Financial Services ha
accompagnato genesi e trasformazioni della potenza economica americana, dagli
iniziali investimenti industriali in petrolio, acciaio e carbone allo sviluppo
delle ferrovie fino al debutto della moderna finanza, simboleggiata dal
complesso di 16 edifici del Rockefeller Center costruiti nel bel mezzo di
Manhattan. Al momento della morte il patriarca John era considerato l’uomo più
ricco d’America. Fra i suoi cinque figli è stato David a esserne l’erede nella
gestione di un immenso patrimonio che lo ha portato, fra l’altro, a diventare
presidente e quindi principale azionista della banca JP Morgan Chase. È stato
proprio David Rockefeller nel 2011 a introdurre Lord Rothschild, che conosce da
oltre 50 anni e con cui condivide la passione per la filantropia, al proprio
Ceo americano, Reuben Jeffrey.
Da questo colloquio hanno avuto
inizio i contatti prima esplorativi, poi divenuti sempre più concreti, che
hanno portato ad un acquisto di quote dei Financial Services per un valore
destinato a rimanere coperto dal più assoluto segreto, nel rispetto di una
tradizione di riservatezza che la vecchia finanza europea condivide con gli
«Old Money» di Wall Street.
Ci possono essere tuttavia ben
pochi dubbi sul fatto che l’investimento guidato dalla banca franco-svizzera
Edmond de Rothschild Group, di cui il Financial Times per primo ha dato
notizia, miri a consolidare le fondamenta industriali di un gigante finanziario
euro-americano che si presenta come la più importante roccaforte transatlantica
su un mercato globale dove i protagonisti più aggressivi sono i banchieri delle
economie emergenti, dalla Russia a Cina e India, intenzionati a sfruttare il
momento favorevole per insediarsi a Parigi, Francoforte, Londra e New York.
Ovvero, le piazze finanziarie dell’Occidente che Lord Jacob e David Rockefeller
hanno contribuito a creare.
Nessun commento:
Posta un commento