Il
costo del denaro scende all'1%. Nuovo intervento del presidente della Banca
centrale europea, Mario Draghi, il secondo consecutivo dal suo insediamento.
Francoforte prevede un rialzo dell'inflazione e un taglio alle stime della
crescita
MILANO
- Taglio dei tassi dello 0,25 per cento e finanziamenti alle banche per 36 mesi
e un avvertimento: "Nessuna possibilità per l'ipotesi della fine
dell'euro". Due mosse della Bce di Mario Draghi per aiutare l'eurozona e
il sistema bancario in crisi di liquidità. La Banca centrale europea, come
atteso, ha deciso di
tagliare tutti i tassi di interesse dello 0,25%: quello fisso di rifinanziamento scende di un quarto di punto all'1%, nuovo minimo degli ultimi 31 mesi (dal maggio 2009) e minimo storico. Tagliato anche quello sui depositi che passa allo 0,25% e quello marginale all'1,75%.
tagliare tutti i tassi di interesse dello 0,25%: quello fisso di rifinanziamento scende di un quarto di punto all'1%, nuovo minimo degli ultimi 31 mesi (dal maggio 2009) e minimo storico. Tagliato anche quello sui depositi che passa allo 0,25% e quello marginale all'1,75%.
Per
quanto riguarda il sistema bancario Mario Draghi ha annunciato due operazioni
con cui dà alle istituzioni finanziarie liquidità illimitata a 36 mesi e ha
ampliato la gamma di titoli che le banche possono fornire come 'collaterale',
cioè come garanzia in cambio di liquidità, includendovi fra l'altro gli 'Abs',
i titoli garantiti da attivi come i mutui. "Le nuove misure - spiega
Draghi - assicureranno un rafforzato accesso alla liquidità per le banche e
faciliteranno il funzionamento del mercato monetario nell'area euro".
Inoltre Draghi ha annunciato che la Bce agirà come "agente
del Fondo salva stati nelle operazioni di mercato su richiesta dello stesso
fondo e ovviamente non con risorse proprie della Bce". La misura, ha
sottolineato, è stata decisa anche per rispondere "a chi pensa che l'Efsf
non vedrà mai la luce". Ma il banchiere, deludendo i mercati, ha anche
avvertito: "Niente trucchi, i trattati europei si rispettano nella
sostanza, e dicono chiaramente che la Banca centrale europea non può finanziare
i debiti pubblici, non può monetizzarli" come facevano prima alcuni Paesi.
Nello
stesso tempo gli economisti della Bce hanno variato le loro previsioni
sull'inflazione nell'area euro. Le nuove 'staff projections' danno ora
l'inflazione 2011 fra 2,6 e 2,8% (contro una forchetta fra 2,5% e 2,7% di tre
mesi fa) e quella 2012 fra 1,5% e 2,5% (per il 2012 (da 1,2%-2,2% precedente).
Nello stesso report sono state tagliate anche le stime trimestrali sulla
crescita dell'area euro. Le nuove 'staff projections' preparate dagli
economisti dell'Eurotower danno ora fra 1,5% e 1,7% la crescita 2011, tre mesi
fa stimata fra 1,4% e 1,8%, e fra -0,4% e +1% quella 2012 (tre mesi fa stimata fra
0,4% e 2,2%). "Le crescenti tensioni dei mercati finanziari e la crisi del
debito - ha sottolineato Draghi - continuano a pesare sull'andamento
dell'economia europea e l'outlook rimane caratterizzato da forte incertezza con
significativi rischi al ribasso".
Draghi
ha anche detto che "la manovra del governo Monti rafforzerà la fiducia dei
mercati nell'Italia", aggiungendo che un nuovo "accordo di
bilancio" fra i Paesi dell'Unione europea che impegni al risanamento del
bilancio è un elemento chiave per riportare la stabilità sui emrcati
finanziari.
Fonte: www.repubblica.it