Mentre l’Onu denuncia la violazione
di diritti umani in Siria, la Russia scende al fianco dell’alleato Bashar Al
Assad. Una commissione di inchiesta delle Nazioni Unite ha affermato che
l’esercito e le forze di sicurezza
siriani hanno perpetrato omicidi, torture e stupri contro gli oppositori, e ha
chiesto un embargo alla vendita di armi a Damasco.
La Russia, primo fornitore della
Siria in questo settore, si è detta contraria a embargo e ultimatum e sostiene
che la situazione va trovata in campo politico.
Il ministro degli esteri Sergei Lavrov cita la
Libia. “Sappiamo cos‘è successo in Libia, l’embargo ha riguardato solo le navi
dirette all’esercito, mentre l’opposizione continuava a ricevere armi e Paesi
come la Francia e il Qatar hanno ammesso pubblicamente di fornire loro queste
armi”, ha detto Lavrov.
Ieri in migliaia sono scesi in piazza a
Damasco per sostenere Bashar Al Assad e contestare le sanzioni decise domenica
scorsa dalla Lega Araba contro la Siria, tra cui il congelamento delle
transazioni commerciali con questo Paese e il blocco dei conti bancari del
governo siriano nei Paesi arabi.
Fonte: www.euronews.net
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