La ragazza nera bruciata viva dal Ku Klux Klan

L’Ansa riporta un’aggressione razzista a Winnsboro, in Louisiana, dove un paio di giorni fa tre presunti militanti del Ku Klux Klan hanno dato fuoco a Sharmeka Moffitt (qui la sua pagina Facebook), una ragazza nera di 20 anni, che ora si trova in
gravissime condizioni, con oltre metà del corpo ustionato.
I FATTI - La firma del lavoro è della terribile associazione a delinquere razzista Ku Klux Klan, la scritta KKK e “nigger” sono state scritte sull’auto della vittima . Nei primi momenti, si è pensato che l’aggressione fosse dovuta al fatto che la donna fosse una sostenitrice di Obama, dato che indossava una maglietta con la sua immagine. Tuttavia in queste ore la polizia avrebbe seccamente negato questa tesi, propendendo per il crimine d’odio razziale.
I FEDERALI - Non così per FBI, per i federali il fatto che la ragazza non sia in grado di fornire indicazioni sugli aggressori, che indossavano felpe bianche con il cappuccio a celare i volti, impedisce di classificare il fatto come “hate crime”. Sharmeka, che oggi sarà sottoposta a un intervento chirurgico, è stata colta di sorpresa dai suoi aggressori mentre faceva attività fisica nel Civitan Park. Un’azione repentina nel versarle addosso del liquido infiammabile e apiccargli il fuoco, in un posto tranquillo nella tranquilla Winnsboro, dove gli stessi parenti di Sharmeka hanno ammesso di non ricordare nulla del genere, anche se la cittadini si trova in Louisiana, stato del Sud non alieno ad esplosioni razziste e nemmeno alla presenza di gruppi razzisti organizzati.
LE REAZIONI - Alla notizia dell’aggressione è stata aperta una pagina Facebook dedicata alle preghiere per Sharmeka, che da allora ha già raggiunto quasi 30.000 adesioni, mentre il fratello della vittima ha espresso tutto il suo disappunto per la prudenza con la quale la polizia di Winnsboro e i federali hanno accostato il caso. Anche la sorella e la madre si sono espresse pubblicamente in tal senso. Solo nelle ultime ore le autorità hanno confermatol’esistenza della firma del KKK sulla scena del delitto.

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