LE COSE CHE L'UOMO NON CONOSCE. UN MEGA “FUNGO” IN FONDO AL BALTICO. NON E' DI ROCCIA

Fonte:Blogeko
Il mistero diventa ancor piùaffascinante. Fa caldo, è domenica e vi propongo di tornare nel Golfo di Botnia, fra Svezia e Finlandia, insieme ai subacquei specializzati nel ripescare(e rivendere a caro prezzo) i tesoricontenuti nei relitti affondati che l’anno scorso hanno individuato col sonar sul fondale uno strano, grandeoggetto circolare non meglio identificabile: di certo, non una nave.
Volevano lasciar perdere dopo aver consegnato il caso alle cronache e i video alla scienza: sono genteconcreta, loro pensano a tirar su (letteralmente) dei quattrini.
E invece adesso sono ancora lì, stupiti e ammaliati dalle nuove immagini: a un’ispezione ravvicinata l’oggetto – 18 metri di diametro – si è rivelato non perfettamente circolare (foto) e sempre meno simile a ciò che la scienza già conosce: materiale ignoto (ma non si tratta di roccia), sembra una sorta di bizzarro fungo corredato da qualcosa che sembrafuliggine. A 90 metri di profondità, in una zona dove non esiste attività vulcanica nota.
Un perfetto antidoto alla tracotanza degli umani convinti di tutto spiegare e tutto dominare su questo nostro pianeta. Vi propongo la storia proprio per questo motivo.
I tabloid naturalmente ci vanno a nozze: è una nuova Stonehenge, no è un Ufo naufragato. Non è mio costume – lo sapete – correr dietro a queste cose.
Mi limito a riportare ciò che è stato pubblicato venerdì, in un comunicato stampa, dalla spedizione Ocean Explorer, i cui subacquei hanno raggiunto il “coso”.
All’inizio pensavano che si trattasse di rocce; dopo l’esame ravvicinato tuttavia l’oggettonon sembra una formazione rocciosa.
Appare come un enorme fungo arrotondato che si eleva di 3-4 metri dal fondo del mare. In cima c’è un’apertura ovale, come se fosse un foro d’ingresso, e ci sono formazioni circolari di pietre che sembrano quasi piccoli focolari. Sono coperte da un qualcosa che ricorda la fuliggine.
Stefan Hogeborn, uno dei subacquei, ha detto che durante i vent’anni e le 6.000 immersioni della sua carriera non ha mai visto nulla di simile: “Di solito le pietre non bruciano. Non so spiegare cosa abbiamo visto. Mi sono immerso per trovare risposte, sono tornato a galla con più domande”.
Una sorta di “strada”, una striscia di fondale spianato come da un trascinamento, si diparte dal “fungo” (o ad esso conduce); è lunga 300 metri, e larga una decina.
Peter Lindberg afferma che è la cosa più strana da lui incontrata in tutta la sua carriera di subacqueo professionista.
Campioni del “coso” sono ora all’esame degli scienziati (il comunicato stampa non ne fa i nomi), ed esperti di sonar sono stati chiamati ad interpretare i dati raccolti. E’ una storia intrigante, e cercherò di tenervi informati.
Il comunicato stampa è sul sito di Ocean Explorer, ahimè senza un link proprio ma semplicemente inserito in una pagina via via aggiornata. Immagini e un video (materiale protetto da copyright) sono su Gizmodo. Io ho usato un particolare di una grande foto uscita sul Daily Mail

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