Teca auto - Capaci |
Tratto da www.beppegrillo.it
Bomba o non
bomba,
arriveremo a Roma. Nell'aria c'è odore di zolfo, ma il cambiamento non si può
arrestare. Se tre indizi (il ferimento di Adinolfi a Genova, la bomba di
Brindisi e le continue esternazioni sul ritorno del terrorismo) fanno una
prova, allora ci sono ottime probabilità del ritorno di una stagione stragista. Per ora le nuove
sigle e i nuovi bombaroli non sono all'altezza di piazza Fontana, che bloccò le
aperture a sinistra di Aldo Moro, o della stazione di Bologna, alla quale
fecero seguito un decennio di craxismo e un ventennio di berlusconismo. Forse
ritengono che alzare il tiro non sia
ancora necessario. In questi giorni ricorre il ventennale della morte di Falcone, un uomo di grande intelligenza
e di immenso coraggio che sapeva di dover morire. La sua morte fu un monito a
chiunque volesse un cambiamento radicale, un rinnovamento. Falcone viveva a
Roma, lavorava al ministero di Giustizia, era pedinato dalla mafia e poteva
essere ucciso con un semplice colpo di pistola in ogni momento. Lo sventramento di Capaci fu un messaggio,
un monumento di sangue. Quanti, tra coloro che oggi lo piangono pubblicamente,
sono stati a guardare mentre veniva macellato in vita? Lo stesso trattamento fu
riservato a Borsellino che sapeva perfettamente di essere un morto che cammina,
un Cristo laico che si avviò consapevole al martirio, tradito da una parte
dello Stato di cui era esemplare servitore.
Nei momenti
di cambiamento o meglio in cui il cambiamento si manifesta possibile, le
forze che vogliono mantenere gli interessi costituiti, economici e politici,
bussano alla porta con grande energia. Le bombe e gli attentati sono il loro
biglietto da visita. I fatti del dopoguerra ci hanno insegnato che godono dell'impunità.
"La
realtà racconta che gli assassini di Falcone e Borsellino e i loro complici non
hanno solo i volti truci e crudeli di coloro che sulla scena dei delitti si
sono sporcati le mani di sangue, ma anche i volti di tanti, di troppi sepolcri
imbiancati. Un popolo di colletti bianchi che hanno frequentato le nostre
stesse scuole e che affollano i migliori salotti: presidenti del Consiglio,
ministri, parlamentari nazionali e regionali, presidenti della Regione
siciliana, vertici dei servizi segreti e della polizia, alti magistrati,
avvocati di grido dalle parcelle d'oro, personaggi apicali dell'economia e
della finanza. Tutte responsabilità penali certificate da sentenze definitive,
costate lacrime e sangue, e tuttavia rimosse da una retorica pubblica e da un
sistema dei media...". Roberto Scarpinato (da "Leultime parole di Falcone e Borsellino").
Bomba o non bomba, arriveremo a Roma...
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