Il Cavaliere getta la spugna: "Lascio dopo il via libera
alla legge di stabilità. Dopo vedo il voto". A Montecitorio il rendiconto
passa con 308 voti. L'opposizione non partecipa al voto. Il premier alla caccia
dei "traditori". Poi il vertice con Bossi e il colloquio con
Napolitano. Che nel comunicato precisa: "Dopo si apriranno le
consultazioni"
ROMA - "Vado al Colle ma non mi dimetto". Dopo il voto
sul Rendiconto di bilancio che certifica la fine della sua maggioranza, Silvio
Berlusconi prova a resistere. Ma dopo 45 minuti di colloquio con Giorgio
Napolitano annuncia di voler gettare la spugna e chiudere la sua terza
legislatura da premier: "Mi dimetto dopo l'ok alla legge di
stabilità". Dopo il passaggio parlamentare il premier prima chiama a
raccolta i suoi e poi sale al Quirinale per un colloquio durato 45 minuti.
L'opposizione gli chiede di passare la mano, 1 lui va dal capo dello Stato per
"un confronto". Alla fine ammette: "La maggioranza non c'è,
lascio". Ma non subito. Prima c'è da approvare la legge di stabilità. Più
o meno tra una ventina di giorni. Un minuto dopo, comunica il Colle, partiranno
le consultazioni. Per Berlusconi, però, "non sarebbe pensabile dare
responsabilità di governo a chi ha perso le elezioni, in democrazia si fa
così". Meglio tornare alle urne: "Il Parlamento è paralizzato, nel
futuro io vedo solo il voto".
Fonte:
www.repubblica.it
1 commento:
E' FATTA FU'!!!
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