Fonte:
www.ilfattoquotidiano.it
Obiettivo: presentare un esposto alla Corte
dei conti per danno erariale contro l'ex premier.
Qualche
miliardo di euro. E’ quanto sono costate agli italiani alcune delle operazioni
partorite dai governi di Silvio Berlusconi. Dalla penale per il ponte sullo
stretto di Messina allo smaltimento dei sottomarini nucleari russi. La cifra
esatta è sconosciuta, ma qualcuno ha deciso fare i conti con un preciso
intento: chiedere i danni al responsabile, il Cavaliere. Così, a Milano Radio
Popolare ha cominciato a raccogliere adesioni per presentare un esposto alla
Corte dei conti a carico dell’ex premier. E a fare la fila davanti ai banchetti
si sono presentate in appena una giornata migliaia di persone.
In
tempi di spread è normale fare due conti. Quanto avremmo risparmiato se il
Cavaliere si fosse dimesso prima? Difficile dirlo, per ora. Nel frattempo possiamo
domandarci quanto ci sono costate alcune scelte del governo uscente. È quanto
hanno deciso di fare i promotori dell’esposto alla Corte dei conti per danno
erariale contro l’ex premier Berlusconi. “Non si tratta di
vendetta”, precisa immediatamente Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori e promotore dell’iniziativa con Radio Popolare, “ma chi ha ricoperto ruoli istituzionali di quel livello non può sottrarsi a certe responsabilità”. Quali in particolare? “Parlo delle responsabilità connesse all’abolizione dell’Ici”, risponde Di Stefano, che spiega: “Era il 2008, e la crisi era già alle porte”.
vendetta”, precisa immediatamente Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori e promotore dell’iniziativa con Radio Popolare, “ma chi ha ricoperto ruoli istituzionali di quel livello non può sottrarsi a certe responsabilità”. Quali in particolare? “Parlo delle responsabilità connesse all’abolizione dell’Ici”, risponde Di Stefano, che spiega: “Era il 2008, e la crisi era già alle porte”.
Secondo
Di Stefano l’abolizione dell’imposta sugli immobili avrebbe prodotto un danno
di tre miliardi e mezzo per le casse dello Stato. Ma non è finita. Quattrocentocinquanta
milioni è quanto pagheremo a titolo di penale per un ponte sullo Stretto che
molto probabilmente non vedremo mai. “E altri quattrocento li tireremo fuori
per smaltire i sottomarini nucleari russi”, aggiunge ancora il direttore di
Valori, “uno strano accordo con l’amico Putin che graverà sul bilancio
pubblico”. Insomma, è ora di capire davvero quanto ci è costato Silvio
Berlusconi. E a sentire i tanti milanesi che sono accorsi oggi per la
presentazione dell’iniziativa, la curiosità è tanta. “A me Berlusconi è costato
duemila euro in busta paga”, dice una signora che fa la fila ai banchetti di
Radio Popolare per firmare la sua adesione all’esposto. “Ma poi non è solo una
questione di soldi”, dice un’altra, “paghiamo in cultura, in servizi, e tanto
tanto fegato”.
C’è
chi è pronto a giurare che anche il governo di Mario Monti sarà parte del
prezzo da pagare per vent’anni di “impero berlusconiano”. Le firme e i contatti raccolti oggi alle
spalle del Castello sforzesco di Milano andranno a sommarsi alle adesioni
pervenute a Radio Popolare attraverso la mail class@radiopopolare.it. “Contiamo
di terminare le nostre ricerche nel giro di due o tre settimane”, promette
Andrea Di Stefano, “poi contatteremo tutti per dire loro come sottoscrivere ufficialmente
l’esposto alla Corte dei Conti”.E in caso di condanna? “Le disposizioni della
Corte si trasformano subito in cause civili”, spiega Di Stefano, “che
stabiliscono il risarcimento di danni”.
Fonte:
www.ilfattoquotidiano.it
Nessun commento:
Posta un commento