Se ci pensiamo bene, molti di noi sono già dei cyborg. Se si ha nel proprio corpo una spirale contraccettiva, un pacemaker o delle più semplici lenti a contatto, allora, in un certo senso, abbiamo una parte umana-biologica e una parte artificiale, quindi siamo dei cyborg. Per la piccola comunità dei biohacker, tuttavia, esistono pratiche molto più divertenti che trasformano un uomo in un vero e proprio organismo cibernetico.
Ad esempio, una procedura comune è quella di impiantarsi un forte magnete sottopelle, solitamente sulla punta del dito anulare. Questo fa si che i campi magnetici nelle vicinanze possano diventare riconoscibili per la persona che porta il magnete sotto la sua epidermide. Inoltre, questi piccoli dispositivi elettromagnetici, sono anche in grado di
muovere, attirare e raccogliere piccoli oggetti metallici.
Tale pratica, ovviamente, non viene effettuata all'interno di ospedali o cliniche private, ma negli stessi locali dove vengono messi i piercing oppure direttamente in casa, con un bisturi, ma senza alcun tipo di anestesia. Ovviamente, è dolorosissimo.
La terra del transumanesimo moderno è senza ombra di dubbio la Gran Bretagna, luogo in cui il professore di cibernetica dell'Università di Reading, Kevin Warwick, si è fatto impiantare uno speciale microchip che gli permette di muovere un braccio meccanico a distanza, tramite connessione internet. Allo stesso modo, anche sua moglie si è fatta impiantare un sistema di riconoscimento simile, così Warwick sente i movimenti della sua consorte, anche a chilometri di distanza.
Un'altra esponente di questa moderna ibridazione uomo-macchina è Anonym Lepht, una giovane donna di Aberdeen, che ha eseguito molti adattamenti cibernetici su se stessa a casa con semplici lame e una bottiglia di vodka come rudimentale anestetico. Ha iniziato installando nel proprio corpo un sensore che gli permettesse di bloccare e sbloccare il computer, collegandovi anche un display per la temperatura sottopelle.
Secondo il controverso professore Warwick, Anonym e tutta la comunità di biohacker che gravita attorno al transumanesimo ed è raccolta all'interno di forum online come biohack.me, rappresentano il prossimo stadio dell'evoluzione umana. In effetti, l'affermazione non è poi così esagerata. Basti pensare al campo della medicina, dove degli stimolatori cerebrali ad elettrodi vengono impiantati per curare il Parkinson e altre malattie degenerative. Esistono anche dei prototipi che promettono alle persone paralizzate di controllare, tramite computer, sedie a rotelle e arti robotici.
Il prossimo obiettivo del visionario Warwick è quello di sviluppare una sorta di telepatia tramite dei microchip inseriti direttamente nel cervello. Un progetto decisamente ambizioso, ma che potrebbe aprire impensabili ed interessanti nuove frotiere alla comunicazione sensoriale umana.
Fonte: International Business Times
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